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Infortuni sul lavoro
Cosa e quali sono gli indci (indicatori strutturali di rischio)
La norma UNI 7249:2007 definisce:
La norma UNI 7249:2007, integra l'indice di gravità, con:
INAIL e ISPESL utilizzano indici omologhi ma che prendono a riferimento, non le ore lavorate bensì il numero dei lavoratori addetti, come misura della durata dell'esposizione:
Tutte le tipologie di conseguenze sono espresse in giornate perdute, quantificate sulla base di convenzioni internazionali recepite dall'U.N.I. (Ente Nazionale Italiano di Unificazione):
Qualora uno stesso evento abbia avuto più conseguenze, il caso viene attribuito alla conseguenza più grave.
Ulteriori elaborazioni statistiche effettuate sulle "Frequenze relative" e sui "Rapporti di gravità" hanno permesso di determinare i seguenti indicatori di rischio:
NOTA BENE: a partire dal triennio 2000-2002 gli indici di frequenza e di gravità sono stati calcolati escludendo i casi di infortunio in itinere, in quanto non strettamente correlati al rischio della specifica attività lavorativa svolta dall'infortunato. Proprio dall'anno 2000, infatti, con l'entrata in vigore dell'art.12 del D.Lgs 38/2000, il fenomeno degli infortuni in itinere ha iniziato ad assumere dimensioni di rilevanza statistica. Tale modificazione, peraltro, si conforma alla metodologia di rilevazione degli infortuni sul lavoro adottata da Eurostat (ufficio di statistica dell'Unione Europea).
Indici - precisazioni per le statistiche
Gli indici sono utili a fornire dati sui livelli di rischio, indicare reparti, gruppi di lavoratori, operazioni o condizioni di lavoro critiche, in cui stabilire prioritariamente interventi preventivi.
Per essere considerati significativi i dati utilizzati nell'analisi devono essere adeguati per:
Quantità: si consiglia una analisi condotta su una serie di dati almeno quinquennale (un singolo evento molto grave varierebbe infatti molto sensibilmente gli indici, senza essere di fatto realistico)
Qualità: se si desidera effettuare comparazioni, bisogna tenere in considerazione eventuali disomogeneità di lavorazioni, impianti, macchine, procedure e condizioni al contorno.
Se si desidera fare un confronto con i dati elaborati dall'INAIL occorre tenere presente che l'ente distingue tra infortuni denunciati e infortuni riconosciuti, prendendo in considerazione solo questi ultimi.
Gli indici devono essere elaborati per gruppi di lavoratori omogenei.
Il vantaggio di utilizzare gli indici calcolati con la formula proposta dall'INAIL consente di avere a disposizione un dato di più facile determinazione (non sempre infatti è facile disporre delle ore lavorate) e soprattutto di poter fare confronti con gli stessi dati Inail.
Di contro occorre tenere presente che i dati INAIL si riferiscono a macro analisi, in cui sono inseriti dati provenienti da aziende con realtà anche, di fatto, molto diverse tra loro: questo comporta che avremo un termine di paragone basato su dati solo grossolanamente rispondenti alla realtà della piccola azienda.
Sarebbe pertanto un errore risolvere un confronto in maniera positiva solo perché i dati della singola realtà aziendale in esame, si attestano inferiori rispetto ai dati dell'Ente (ciò sarebbe contrario peraltro anche alla logica del miglioramento continuo).
Tali indici sono invece utili per fornire confronti interni alla stessa azienda: andamenti temporali di un settore, confronti con altri settori omologhi.
Per ulteriori approfondimenti vedere la sezione dedicata alle statistiche e quella dedicata alla analisi.
Inoltre, per domande e chiarimenti, è possibile visitare il FORUM.