Vai ai contenuti

Categorie di Pericolosità dei Rifiuti

Categorie di pericolosità dei rifiuti
La classificazione dei rifiuti in base alle loro caratteristiche di pericolosità è un elemento fondamentale per garantire una gestione sicura, conforme alle normative ambientali e orientata alla tutela della salute umana e dell'ecosistema. In conformità con le disposizioni del Decreto legislativo 152/06, i rifiuti possono essere suddivisi in varie categorie di pericolosità, ciascuna associata a rischi specifici.

Di seguito, una dettagliata analisi di alcune delle principali categorie di pericolosità.

Lista delle categorie di rischio con esempi

1. HP 1 "Esplosivo"
  • Definizione: rifiuto che può, per reazione chimica, sviluppare gas a una temperatura, pressione e velocità tali da causare danni nell'area circostante.
  • Esempi: rifiuti pirotecnici, materiali di laboratorio altamente reattivi, rifiuti contenenti perossidi organici esplosivi.
  • Gestione: la gestione di tali rifiuti richiede particolare attenzione, rispettando rigorose normative sulla sicurezza. L'identificazione accurata e la separazione in appositi contenitori sono fondamentali.

2. HP 2 "Comburente"
  • Definizione: rifiuto capace, in genere per apporto di ossigeno, di provocare o favorire la combustione di altre materie.
  • Esempi: sostanze ossidanti come perossidi organici, rifiuti contenenti ossigeno attivo.
  • Gestione: il corretto stoccaggio e la separazione da altri materiali infiammabili sono essenziali. La manipolazione deve avvenire in ambienti controllati.

3. HP 3 "Infiammabile"
  • Definizione: rifiuto solido o liquido che può infiammarsi in meno di cinque minuti quando entra a contatto con l’aria.
  • Esempi: rifiuti solidi facilmente infiammabili, materiali che possono provocare un incendio per sfregamento, rifiuti contenenti solventi infiammabili, rifiuti oleosi, vernici e solventi.
  • Gestione: la gestione sicura prevede la prevenzione di situazioni di contatto con l'aria. Contenitori ignifughi e aree di stoccaggio sicure sono essenziali.

4. HP 4 "Irritante - Irritazione cutanea e lesioni oculari"
  • Definizione: rifiuto la cui applicazione può provocare irritazione della pelle o lesioni agli occhi.
  • Esempi: sostanze acide o alcaline, detergenti industriali corrosivi, rifiuti contenenti sostanze irritanti per la pelle.
  • Gestione: l'utilizzo di attrezzature di protezione personale è fondamentale. La manipolazione deve avvenire in spazi ben ventilati.

5. HP 5 "Tossicità specifica per organi bersaglio"
  • Definizione: rifiuto che può causare tossicità specifica per alcuni organi con un’esposizione singola o ripetuta.
  • Esempi: rifiuti contenenti metalli pesanti come il piombo, solventi tossici per il fegato.
  • Gestione: monitoraggio accurato dell'esposizione e adozione di misure preventive per ridurre i rischi.

6. HP 6 "Tossicità acuta"
  • Definizione: rifiuto che può provocare effetti tossici rapidi e improvvisi (acuti) in seguito alla somministrazione per bocca, attraverso la pelle o per inalazione.
  • Esempi: rifiuti contenenti sostanze tossiche ad azione rapida, come determinati pesticidi.
  • Gestione: procedure di sicurezza rigorose, compresa la formazione del personale sulla gestione di tali sostanze.

7. HP 7 "Cancerogeno"
  • Definizione: rifiuto che causa il cancro o ne aumenta la frequenza.
  • Esempi: rifiuti provenienti da attività industriali che utilizzano cancerogeni noti, rifiuti contenenti amianto.
  • Gestione: estrema cautela nella gestione e nel contatto con tali materiali. L'implementazione di tecnologie a basso rischio è preferibile.

8. HP 8 "Corrosivo"
  • Definizione: rifiuto la cui applicazione può provocare corrosione cutanea.
  • Esempi: rifiuti contenenti acidi forti o basi, sostanze corrosive per la pelle e gli occhi.
  • Gestione: utilizzo di indumenti protettivi, contenitori resistenti alla corrosione e procedure di emergenza.

9. HP 9 "Infettivo"
  • Definizione: rifiuto contenente microrganismi (batteri o virus) vitali o loro tossine che sono cause note, o a ragion veduta ritenuti tali, di malattie nell’uomo o in altri organismi viventi.
  • Esempi: rifiuti medici contaminati da agenti patogeni, rifiuti biologici infettivi.
  • Gestione: pratiche di gestione che impediscono la diffusione di infezioni, inclusi protocolli di sicurezza rigorosi.

10. HP 10 "Tossico per la riproduzione"
  • Definizione: rifiuto che ha effetti nocivi sulla funzione sessuale e sulla fertilità degli uomini e delle donne adulte, nonché sullo sviluppo dei figli.
  • Esempi: rifiuti contenenti sostanze inquinanti per la riproduzione, come alcuni solventi organici.
  • Gestione: monitoraggio stretto e limitazione dell'esposizione, inclusa la formazione sulla sicurezza riproduttiva.

11. HP 11 "Mutageno"
  • Definizione: rifiuto che può causare una mutazione, ossia una variazione permanente della quantità o della struttura del materiale genetico di una cellula.
  • Esempi: rifiuti provenienti da attività industriali che utilizzano agenti mutageni, rifiuti contenenti sostanze radioattive.
  • Gestione: protezione completa durante la manipolazione e l'uso di tali sostanze. Procedure di emergenza per minimizzare il rischio di esposizione.

12. HP 12 "Liberazione di gas a tossicità acuta"
  • Definizione: rifiuto che libera gas a tossicità acuta a contatto con l’acqua o con un acido.
  • Esempi: rifiuti contenenti sostanze chimiche che liberano gas tossici in presenza di acqua o acidi.
  • Gestione: manipolazione in ambienti controllati, lontani da agenti che potrebbero innescare la liberazione di gas.

13. HP 13 "Sensibilizzante"
  • Definizione: rifiuto che contiene una o più sostanze note per essere all’origine di effetti di sensibilizzazione (di tipo allergico) per la pelle o gli organi respiratori.
  • Esempi: rifiuti contenenti allergeni noti, come alcuni prodotti chimici utilizzati nell'industria cosmetica.
  • Gestione: utilizzo di dispositivi di protezione individuale, monitoraggio della salute dei lavoratori.

14. HP 14 "Ecotossico"
  • Definizione: rifiuto che presenta o può presentare rischi per l’ambiente (acqua, aria, suolo e organismi presenti).
  • Esempi: rifiuti contenenti pesticidi ad azione persistente, rifiuti chimici dannosi per gli ecosistemi acquatici.
  • Gestione: pratiche di smaltimento che limitano gli impatti ambientali. Monitoraggio costante delle aree circostanti.

15. HP 15 "Rifiuto che non possiede direttamente una delle caratteristiche di pericolo summenzionate ma può manifestarle successivamente"
  • Definizione: rifiuto che contiene una o più sostanze contrassegnate con una delle indicazioni di pericolo o con una delle informazioni supplementari sui pericoli.
  • Esempi: rifiuti contenenti sostanze che possono reagire tra loro in determinate condizioni, portando alla formazione di pericoli.
  • Gestione: identificazione accurata e monitoraggio costante. Adozione di misure preventive per evitare la manifestazione di pericolosità.
Questi esempi illustrano la diversità dei materiali che possono rientrare in ciascuna categoria di pericolosità e sottolineano l'importanza di una corretta identificazione e gestione dei rifiuti per garantire la sicurezza e la sostenibilità.

Categorie di pericolosità e codice CER

E' possibile associare alcune categorie di pericolosità a specifici codici CER?

Sì, è possibile associare alcune categorie di pericolosità a specifici codici CER (Codice Europeo dei Rifiuti) in base ai materiali o alle sostanze coinvolte.

Tuttavia, è importante notare che il CER è un sistema di classificazione più ampio che copre una vasta gamma di rifiuti, e non tutti i rifiuti pericolosi rientrano in una delle categorie HP (Hazardous Properties) elencate nella normativa.

Ecco alcuni esempi di corrispondenza tra categorie di pericolosità e codici CER:

  • HP 1 "Esplosivo": CER: 16 01 03 - Rifiuti pirotecnici non contaminati.
  • HP 2 "Comburente": CER: 20 01 10 - Rifiuti che contengono sostanze infiammabili.
  • HP 3 "Infiammabile": CER: 16 02 09 - Rifiuti contenenti solventi infiammabili.
  • HP 4 "Irritante - Irritazione cutanea e lesioni oculari": CER: 02 01 08 - Rifiuti contenenti sostanze acide o alcaline.
  • HP 5 "Tossicità specifica per organi bersaglio": CER: 13 01 10 - Rifiuti contenenti metalli pesanti.
  • HP 6 "Tossicità acuta": CER: 02 01 06 - Rifiuti contenenti sostanze tossiche ad azione rapida.
  • HP 7 "Cancerogeno": CER: 16 01 07 - Rifiuti contenenti amianto.
  • HP 8 "Corrosivo": CER: 02 01 11 - Rifiuti contenenti sostanze corrosive.
  • HP 9 "Infettivo": CER: 18 01 03 - Rifiuti da attività mediche contenenti agenti patogeni.
  • HP 10 "Tossico per la riproduzione": CER: 18 01 01 - Rifiuti contenenti sostanze tossiche per la riproduzione.
  • HP 11 "Mutageno": CER: 16 01 04 - Rifiuti contenenti sostanze mutagene.
  • HP 12 "Liberazione di gas a tossicità acuta": CER: 16 01 13 - Rifiuti contenenti sostanze che liberano gas tossici.
  • HP 13 "Sensibilizzante": CER: 16 01 12 - Rifiuti contenenti sostanze sensibilizzanti.
  • HP 14 "Ecotossico": CER: 02 01 02 - Rifiuti contenenti pesticidi.
  • HP 15 "Rifiuto che non possiede direttamente una delle caratteristiche di pericolo summenzionate ma può manifestarlo successivamente": CER: 02 01 07 - Rifiuti contenenti sostanze che possono reagire tra loro.

Si noti che queste associazioni sono indicative e possono variare a seconda delle specifiche proprietà del rifiuto. La corretta identificazione dei rifiuti richiede un'analisi dettagliata delle caratteristiche specifiche di ciascun materiale o sostanza coinvolta.

Potrebbero interessarti

Torna ai contenuti