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Cosa succede dopo 40 giorni di infortunio sul lavoro?

Aspetti legali e procedure

Quando un lavoratore subisce un infortunio sul lavoro che lo tiene lontano dalle sue mansioni per un periodo prolungato, come 40 giorni, ci sono diverse implicazioni legali e procedure che possono entrare in gioco.
Analizziamo nel dettaglio cosa prevede la normativa italiana in questi casi.

Aspetti Legali dell'Infortunio sul Lavoro

Certificazione Medica e Continuazione dell'Indennità

Dopo 40 giorni di infortunio, il lavoratore deve continuare a presentare certificati medici aggiornati all'INAIL per attestare la prosecuzione dell'inabilità lavorativa. L'indennità giornaliera continuerà ad essere erogata secondo le percentuali stabilite (60% fino al 90° giorno, 75% dal 91° giorno in poi).

Conservazione del Posto di Lavoro

Secondo la normativa italiana, il lavoratore ha diritto alla conservazione del posto di lavoro per un periodo denominato "periodo di comporto". La durata di questo periodo è stabilita dal CCNL applicabile e varia generalmente dai 3 ai 12 mesi.

Periodo di Comporto

Durante questo periodo, il datore di lavoro non può licenziare il lavoratore per la sua assenza dovuta all'infortunio. Se il periodo di comporto viene superato senza che il lavoratore sia in grado di riprendere il lavoro, il datore di lavoro può procedere con il licenziamento per giustificato motivo oggettivo.

Procedure Civili

Risarcimento del Danno

Se l'infortunio è stato causato da negligenza, imperizia o violazione delle norme di sicurezza da parte del datore di lavoro o di terzi, il lavoratore ha il diritto di richiedere un risarcimento del danno subito.
La procedura tipica prevede:

  • Valutazione del Danno: un medico legale valuta l'entità del danno subito dal lavoratore.
  • Richiesta di Risarcimento: il lavoratore o il suo legale invia una richiesta di risarcimento al datore di lavoro o alla compagnia assicurativa.
  • Accordo Stragiudiziale o Cause Civili: se non si raggiunge un accordo stragiudiziale, il lavoratore può avviare una causa civile per ottenere il risarcimento.

Procedure Penali

Denuncia e Indagine

Se l'infortunio è grave (ad esempio, comporta una prognosi superiore ai 40 giorni) e vi sono evidenti violazioni delle norme di sicurezza, possono essere avviate anche procedure penali.

  • Denuncia: il lavoratore o chiunque ne abbia conoscenza può presentare una denuncia alla Procura della Repubblica o all'Ispettorato del Lavoro.
  • Indagine: le autorità competenti (ad esempio, ASL, INAIL, Ispettorato del Lavoro) possono avviare un'indagine per accertare le responsabilità.
  • Procedimento Penale: se dalle indagini emergono elementi di reato, come la violazione delle norme di sicurezza sul lavoro, il datore di lavoro o i responsabili possono essere perseguiti penalmente.

Sanzioni Penali

Le sanzioni per violazioni delle norme di sicurezza sul lavoro possono includere:

  • Multe: sanzioni pecuniarie per violazioni amministrative.
  • Reclusione: in casi di grave negligenza o dolo, i responsabili possono essere condannati alla reclusione.

Conclusioni

Dopo 40 giorni di infortunio sul lavoro, il lavoratore deve continuare a fornire certificati medici per mantenere l'indennità e può avere diritto al risarcimento per danni subiti a causa di negligenza del datore di lavoro. Le implicazioni legali possono estendersi a procedimenti civili per il risarcimento e a procedimenti penali per violazioni delle norme di sicurezza. È fondamentale che il lavoratore conosca i propri diritti e le procedure da seguire per tutelarsi adeguatamente.

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